La comunicazione nelle prime civiltà

Gli uomini che popolavano il nostro pianeta 100.000 anni fa comunicavano attraverso gesti che gradualmente hanno ceduto il posto alla lingua parlata. Man mano che la società diventava più complessa, la memoria collettiva del gruppo non bastava più per tramandare oralmente tutte le cose importanti. Era necessario avere una memoria al di fuori dell’oralità.

E' con l'origine della civiltà dei Sumeri e degli Egiziani che nacque la scrittura.

Attorno alla fine del 1500 a.C. si sviluppò l’alfabeto fenicio che rappresentava una consonante legata a diverse sillabe possibili. La giusta sillaba doveva essere dedotta dal contesto delle lettere adiacenti e il processo di lettura era di conseguenza lento. Era però un alfabeto piuttosto economico che si avvicinava molto alla lingua parlata. Quando i Fenici (popolo di marinai) entrarono in contatto con i Greci dell’Asia Minore, furono aggiunte all’alfabeto le vocali. Questo nuovo modo di scrittura e di lettura, che costituiva una buona approssimazione della lingua parlata, divenne presto l’antenato di tutti i successivi sistemi di scrittura dell’Occidente.

La comunicazione nel Medio Evo

Durante il Medioevo la grande tradizione letteraria e filosofica dell’antica Grecia e di Roma si estinse. L’Europa fu divisa in una serie di stati feudali ad economia agricola. L’alfabetizzazione era prerogativa quasi esclusiva della Chiesa. I documenti venivano scritti in latino su fogli di pergamena.
I monasteri divennero i centri culturali più importanti.

Nel sec. XIII cominciano ad apparire i primi documenti scritti in volgare, favoriti dall’introduzione della carta, molto meno costosa della pergamena. Durante tutto il Medioevo, malgrado i molti testi scritti, la tradizione orale svolgeva ancora un ruolo fondamentale, fino all'invenzione della stampa a caratteri mobili (1455) che, per molti studiosi, segnò la fine del Medioevo e l’alba dell’era moderna.

Il telegrafo, il telefono e l’elettricità

Il telegrafo e il telefono rappresentarono un’ennesima rivoluzione nel sistema delle comunicazioni. Il salto da un modello di ‘trasporto’ della comunicazione a un modello di ‘trasmissione’.
A partire dal 1830 Samuel Morse comincia a lavorare a un ‘telegrafo ottico’. Ma solo l’elettricità e il telegrafo offriranno una reale alternativa a questi sforzi. Già nel 1840 le parole potevano essere trasformate in impulsi elettrici (il codice Morse) che erano in grado, a loro volta, di viaggiare attraverso una rete di cavi stesa tra i continenti Americani ed Europa. Solo con l'invenzione del telefono, nella seconda metà del sec. XIX, fu possibile superare i molti dei limiti del sistema telegrafico; il telefono era basato sulla trasmissione della voce e quindi non era limitato ai soli documenti scritti.
L’installazione dei centralini rese il telefono più competitivo rispetto al telegrafo, così dal 1880 in poi questi sistemi di scambio si diffusero rapidamente. Agli inizi del sec. XX, grazie alla diminuzione dei costi, il telefono era presente anche nelle case dei meno ricchi.

Verso le tecnologie dell’immagine

Gli ultimi decenni del sec. XIX, come pure i primi del XX, videro lo sviluppo di alcune invenzioni molto importanti, tutte legate al mondo dei trasporti: la bicicletta, l’automobile, l’aeroplano. In questo stesso periodo aumentò anche la velocità dei treni. Gli sviluppi tecnologici portarono al Sistema di Tempo Standardizzato e alla creazione dei fusi orari. La cultura non si identificava più soltanto con la tradizione locale. Anche l’arte visse un periodo di grande innovazione con il Cubismo e il Futurismo, che rivoluzionarono il concetto di spazio e di tempo. Il primo, mettendo sulla stessa superficie piana diversi punti di vista, frantumava e quindi ricomponeva lo spazio, mentre il secondo incoraggiava un ritmo di vita accelerato alimentato dalle nuove tecnologie. la maggiore disponibilità di denaro nelle tasche della gente comune (grazie all’industrializzazione) rendeva possibile l’acquisto dei beni prodotti dalle nuove tecnologie. L’esibizione di Parigi preannunciò anche il potere di penetrazione del cinema che tra il 1900 e il 1914 divenne un medium di massa.
La televisione degli anni Cinquanta ebbe un impatto sociale molto forte. Essa riuscì presto a sottrarre l’interesse delle persone dalla radio e dalle sale cinematografiche, anche se i programmi all’epoca subivano spesso interruzioni di segnale e interferenze varie. Gli sviluppi tecnologici successivi, dalla televisione a colori, a quella via cavo e via satellite, hanno definitivamente consacrato la televisione come principale medium di massa. La televisione, la vita dei sobborghi e i nuovi stili di consumo emersi negli anni postbellici hanno avuto uno sviluppo simultaneo. I cambiamenti dello spazio domestico e le aspirazioni della nuova classe borghese si riflettevano nei programmi televisivi di quegli anni.

Dal computer e l’era dell’informatica

L’evoluzione del computer ha influenzato profondamente tutte le altre tecnologie della comunicazione, facendone proprie – nello stesso tempo – tutte le potenzialità. All’inizio sembrava uno strumento riservato alle grandi organizzazioni e amministrazioni, alla ricerca scientifica e ai comandi militari. Lo tecnologia dei microprocessori a partire dagli anni Settanta, il costante sviluppo di software facili da usare e, negli anni Novanta, la rapida espansione della Rete hanno invece trasformato il computer in una macchina accessibile a tutti, proprio come un qualsiasi altro elettrodomestico ed è diventato il medium per eccellenza del XXI secolo. In particolare è uno strumento di scrittura per tutti: giornalisti, scrittori, scienziati, ingegneri, poeti e artisti. La scrittura ha modificato largamente le tecniche tradizionali, come ha fatto per l’editing, la fotocomposizione, la stessa stampa. Le connessioni a livello globale avvengono tramite computer, in borsa gli scambi di denaro e di merci, il controllo del traffico aereo e ferroviario, ecc. avvengono per via informatica. La stessa via consente a milioni di persone di scambiarsi messaggi senza limiti di tempo e di spazio.
L'e-mail diventa il mezzo più usato per le comunicazioni telematiche.

Comunicare oggi

L'ultima radicale trasformazione nel mondo della comunicazione è avvenuta con la diffusione dei telefoni cellulari.
In qualunque posto ci si trova si poteva essere sempre in contatto con tutti, ci si poteva perfino scrivere sms che diventano sempre più di uso comune e familiare. Nasce quindi un nuovo modo di comunicare. Il linguaggio mascherato dall’uso del telefonino presto sostituisce l'incontro personale per scambiarsi idee e opinioni.
Ma anche quella che sembrava una rivoluzione, in pochi anni subisce un radicale cambiamento con l'introduzione di tecnologie sempre più avanzate e la disponibilità di una connessione ad Internet praticamente ovunque.
La diffusione di App come WhatsApp, Messenger o Twitter ci consentono di comunicare in tempo reale con chiunque ed essere costantemente aggiornati da news istantanee su quello che accade in ogni parte del mondo.
La disponibilità oggi di connessioni sempre più veloci e senza limiti in termini di GB lascia pensare che in futuro potremmo comunicare con video in tempo reale, di fatto rendendo "antica" ogni altra forma di comunicazione.

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